Curva glicemica in gravidanza: un esame importante

La curva glicemica in gravidanza è uno degli esami diagnostici fortemente raccomandati per la futura mamma. Durante la gestazione è importante che una donna monitori il suo stato di salute, alla luce dei tanti cambiamenti che interessano il suo corpo e che possono ripercuotersi direttamente sul benessere del nascituro. L’esame della curva glicemica, che si può svolgere presso il laboratorio analisi San Donato Milanese, in particolare è fondamentale per lo screening del diabete gestazionale. Viene solitamente svolto tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di gravidanza anche se, su indicazione del ginecologo, può essere anticipato.

Curva glicemica: perché si misura

La misurazione della curva glicemica in gravidanza, anche detta “Curva da carico orale di glucosio” (OGTT) è utile a rilevare possibili modificazioni nel metabolismo dei carboidrati. Tale situazione, ha come conseguenze l’abbassamento della risposta insulinica dell’organismo materno e quindi un rialzo del glucosio in circolo. Se il valore della curva glicemica in gravidanza è più alto del normale, il funzionamento del sistema endocrino sarà alterato e la donna potrebbe sviluppare una forma di diabete gestazionale. Secondo le Linee Guida Nazionali, il rischio è maggiore in presenza dei seguenti fattori:

  • Età della gestante pari o superiore ai 35 anni;
  • Casi di familiarità con il diabete tra parenti di primo grado;
  • Lieve sovrappeso, ovvero condizione caratterizzata da indice di massa grassa (BMI) uguale, o superiore di poco, a 25;
  • Casi di macrosomia fetale in una delle precedenti gravidanze (peso del bambino alla nascita superiore a 4,5 kg).

Va inoltre considerato che l’appartenenza ad alcune etnie di Asia meridionale, Medio Oriente o Caraibi, potrebbe aumentare sensibilmente le possibilità di insorgenza del diabete gestazionale. Il carattere fortemente individuale di ogni gravidanza rende comunque necessaria un’attenta anamnesi del medico, il quale valuterà l’opportunità di sottoporre la sua paziente al test della curva glicemica. Ad esempio, l’esame può essere anticipato tra le sedici e le diciotto settimane di gravidanza nei seguenti casi:

  • Diabete gestazionale pregresso;
  • Condizione di obesità;
  • Valore glicemico a digiuno tra i 100 e i 125 mg/dl;
  • Scarso controllo del profilo lipidico.

La diagnosi del diabete gestazionale è molto importante dal momento che, oltre a degli scompensi metabolici per la madre, può comportare complicazioni anche per il feto. Nei casi non trattati, i rischi più gravi sono quelli di malformazioni o morte intrauterina.

La preparazione e l’esame della curva glicemica

Quello della curva glicemica in gravidanza è un test diagnostico che non richiede una particolare preparazione da parte della futura mamma. Rimangono pertanto valide le classiche indicazioni di cui tener conto prima di un prelievo di sangue, vale a dire digiuno tra le 8 e le 12 ore precedenti e un consumo moderato di acqua, mentre sono da evitare fumo, alcool e bevande zuccherate. Si consiglia anche di astenersi da attività fisiche pesanti nei 2 giorni precedenti al digiuno, in modo da garantire la massima attendibilità dei risultati. L’esame della curva glicemica in gravidanza prevede tre prelievi di sangue da eseguire in circa 2 ore, secondo le seguenti modalità:

  • Il primo prelievo a digiuno;
  • Il secondo prelievo dopo un’ora dall’assunzione per via orale di una soluzione glucosata contenente acqua e 75 grammi di glucosio puro;
  • Il terzo e ultimo prelievo dopo due ore dall’assunzione della medesima soluzione.

Per quanto riguarda i valori glicemici attesi, ecco i riferimenti:

  • Fino a 95 mg/dl subito dopo aver ingerito la soluzione glucosata;
  • Fino a 180 mg/dl trascorsa un’ora;
  • Inferiori ai 155 mg/dl trascorse due ore.

L’unica controindicazione specifica relativa all’esame della curva glicemica in gravidanza è legata al sapore dolciastro del glucosio. Alcune donne possono infatti sperimentare un fastidioso senso di nausea. Qualora si arrivi a vomitare, purtroppo bisognerà ripetere l’intero test diagnostico. Per un sereno svolgimento dello stesso si consiglia pertanto di rimanere sedute in sala d’attesa, in modo da gestire al meglio la possibile debolezza provocata dai prelievi. Leggi anche l’articolo: Dispenser acqua: ridurre il consumo di plastica e fare la differenza