Ipersensibilità dentale: indicazioni terapeutiche
Uno dei disturbi del cavo orale tra i più frequenti è sicuramente l’ipersensibilità dentale. I numeri parlano chiaro: questa condizione interessa un paziente odontoiatrico ogni tre, di età compresa tra i 20 e i 50 anni. A essere colpite sono soprattutto le donne e le cause scatenanti sono altamente variabili.
Il tempestivo trattamento della sensibilità dentinale è fondamentale. Spesso si tende a sottovalutarla, ma se trascurata può addirittura cronicizzarsi, compromettendo l’igiene orale quotidiana e la regolare assunzione di cibi e bevande. Ne abbiamo parlato insieme al Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia.
Ipersensibilità dentinale: come si manifesta
Per ipersensibilità dentinale si intende un particolare dolore acuto, intermittente e caratterizzato da una durata breve. Questa sensazione è causata da stimoli di diversa natura, ad esempio termici, tattili o chimici. Quando si soffre di sensibilità dentinale dunque, si proverà fastidio a mangiare cibi molto caldi o particolarmente freddi, o a bere bevande zuccherate.
Ma perché si soffre di ipersensibilità dentale? La causa principale è l’esposizione della dentina, la parte più delicata del dente, conseguente a un assottigliamento dello strato di smalto. In questo modo il fluido contenuto all’interno dei tubuli che compongono la dentina viene maggiormente stimolato, attivando i meccanocettori che si trovano sulle terminazioni nervose e provocando infine la sensazione di fastidio sperimentata dal paziente.
Il dolore tipico della sensibilità dentinale non è quindi sintomo diretto di una patologia o di un difetto strutturale del dente. Si potrebbe anzi dire che esso è una naturale reazione fisiologica, un meccanismo di difesa che testimonia la vitalità del dente. Tuttavia, nel momento in cui la dentina è esposta, è più probabile che uno stimolo sensoriale innocuo, come ad esempio addentare un gelato, possa provocare una fitta.
Per quanto riguarda l’assottigliamento dello smalto responsabile della sensibilità dentinale, esso può essere causato da:
- Patologie: quali carie, infiammazioni gengivali e pulpiti o traumi dentali;
- Abrasione: provocata da uno spazzolamento errato, dall’utilizzo eccessivo di prodotti sbiancanti o da alcuni trattamenti odontoiatrici quali ad esempio ablazione, scaling e sbiancamento;
- Erosione: legata a consumi eccessivi di bevande zuccherate o alimenti acidi;
- Parafunzioni:come ad esempio il bruxismo, che provocano digrignamento dei denti.
Ipersensibilità dentale: indicazioni terapeutiche
Dal momento che le cause dell’ipersensibilità dentinale sono così eterogenee, una loro comprensione è il punto di partenza della terapia. Il compito dell’odontoiatra è quindi quello di identificare il fattore scatenante e approntare il trattamento più consono alla situazione. Una volta intercettata la causa del disturbo, l’obiettivo della terapia è quello di desensibilizzare la dentina mentre si favorisce la ricostituzione dello strato di smalto, così da tornare a proteggere adeguatamente le terminazioni nervose.
La desensibilizzazione della dentina è un aspetto fondamentale della terapia, in quanto permette al paziente di tornare a spazzolare i denti correttamente o a sottoporsi alle visite in poltrona in maniera più serena. Sono difatti tantissimi i pazienti che, per colpa dell’ipersensibilità dentale, iniziano a trascurare l’igiene orale per evitare il dolore.
Il dentista prescrive inoltre alcuni prodotti specifici per rimineralizzare lo smalto e sconfiggere la sensibilità dentinale. Questi possono essere applicati sotto forma di gel, sieri, collutori, dentifrici o vernici, durante l’igiene orale professionale e/o domiciliare.
Un capitolo a parte merita il discorso della prevenzione. Una dieta equilibrata, l’utilizzo di filo interdentale e spazzolino adeguato e visite dentistiche frequenti possono scongiurare l’insorgenza dell’ipersensibilità dentale. Altrettanto importante non sottovalutare i primi segnali. Data la sua alta incidenza, è infatti molto probabile avvertire prima o poi il dolore tipico della sensibilità dentinale. In quel caso, piuttosto che mettere in atto comportamenti evitanti come ad esempio non mangiare i cibi e le bevande troppo fredde, è importante indagare sulle cause. Il rischio è altrimenti che il fastidio possa diventare cronico, rendendo più lunga e complessa la terapia.
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