Come gestire un divorzio consensuale Il divorzio consensuale o congiunto è un procedimento nel quale si ottiene la cessazione degli effetti civili del matrimonio. La differenza rispetto agli altri divorzi è che in questo caso avviene in maniera consensuale tra i due coniugi. Come ci spiega l’avvocato civilista Marco Ticozzi, nel divorzio congiunto si vanno a decidere di comune accordo le condizioni che dovranno disciplinare il termine del vincolo coniugale. Queste condizioni sono: assegno divorzile, beni comuni, visite ai figli ecc... La procedura del divorzio consensuale segue un iter molto più rapido ed economico rispetto a quello giudiziale. La forma in cui si va a presentare la domanda è quella del ricorso che viene indirizzata al tribunale competente. Gli elementi che dovranno essere presenti nella domanda di ricorso sono: gli elementi e i fatti per i quali si richiede lo scioglimento del matrimonio, se ci sono figli di entrambi i coniugi, i rapporti economici e le condizioni che riguardano i figli, le ultime dichiarazioni dei redditi della coppia e l’atto di matrimonio. Infine occorre il certificato di residenza di entrambi, lo stato di famiglia e la copia autentica del verbale di separazione consensuale. Secondo il DL 132 del 2014 è possibile divorziare anche tramite la negoziazione assistita. La negoziazione assistita è un mezzo con il quale i due coniugi possono raggiungere un accordo in maniera perfetta. Questo accordo diventa valido anche in presenza di figli e può essere formalizzato davanti ai rispettivi avvocati. Ovviamente questo mezzo può essere utilizzato solamente se esiste un accordo in tutti gli aspetti. Grazie alla negoziazione assistita i due coniugi non dovranno prendere parte a nessuna udienza. Successivamente lo studio legale si occuperà di depositare gli accordi presso la Procura della Repubblica. Di solito viene concesso il nulla osta dopo alcuni giorni. Entro dieci giorni dalla sottoscrizione degli accordi, l’avvocato dovrà trasmettere la documentazione all’Ufficio di Stato Civile presso il comune in cui è stato celebrato il matrimonio. Cosa avviene dopo la sottoscrizione? Dopo la sottoscrizione entrambi i coniugi verranno chiamati a presenziare davanti ad un giudice per un tentativo di riconciliazione. Il giudice dovrà accertare che la comunione tra i due non potrà essere conservata e nemmeno ricostituita. Ma soprattutto che le condizioni decise dai coniugi non vadano contro gli interessi dei figli. Dopo aver effettuato queste verifiche il giudice pronuncerà il divorzio con sentenza. In caso contrario il tribunale si vedrà costretto ad emettere provvedimenti urgenti volti a favore dei figli e del coniuge debole con la nomina di un giudice istruttore. Quali sono i presupposti per un divorzio consensuale? Per ottenere un divorzio consensuale si deve avere almeno uno di questi presupposti: i coniugi devono essere legalmente separati da almeno 6 mesi che decorrono dal momento della negoziazione assistita oppure dalla prima udienza presidenziale di separazione. Un altro presupposto è il fatto che uno dei due coniugi sia stato condannato ad un reato pari ad ergastolo o comunque superiore ai 15 anni. Uno dei due coniugi è straniero e ha ottenuto lo scioglimento oppure l’annullamento del matrimonio all’estero. Si può divorziare in maniera consensuale anche nel caso in cui il matrimonio non sia stato consumato. L’ultimo presupposto potrebbe verificarsi nel caso in cui , tramite sentenza del Tribunale, sia stato riconosciuto ad uno dei due coniugi un sesso diverso da quello dell’atto di nascita.

Come gestire un divorzio consensuale

Il divorzio consensuale o congiunto è un procedimento nel quale si ottiene la cessazione degli effetti civili del matrimonio. La differenza rispetto agli altri divorzi è che in questo caso avviene in maniera consensuale tra i due coniugi. Come ci spiega l’avvocato civilista Marco Ticozzi, nel divorzio congiunto si vanno a decidere di comune accordo le condizioni che dovranno disciplinare il termine del vincolo coniugale.  Queste condizioni sono: assegno divorzile, beni comuni, visite ai figli ecc… La procedura del divorzio consensuale segue un iter molto più rapido ed economico rispetto a quello giudiziale. La forma in cui si va a presentare la domanda è quella del ricorso che viene indirizzata al tribunale competente. Gli elementi che dovranno essere presenti nella domanda di ricorso sono: gli elementi e i fatti per i quali si richiede lo scioglimento del matrimonio, se ci sono figli di entrambi i coniugi, i rapporti economici e le condizioni che riguardano i figli, le ultime dichiarazioni dei redditi della coppia e l’atto di matrimonio. Infine occorre il certificato di residenza di entrambi, lo stato di famiglia e la copia autentica del verbale di separazione consensuale. Secondo il DL 132 del 2014 è possibile divorziare anche tramite la negoziazione assistita. La negoziazione assistita è un mezzo con il quale i due coniugi possono raggiungere un accordo in maniera perfetta. Questo accordo diventa valido anche in presenza di figli e può essere formalizzato davanti ai rispettivi avvocati. Ovviamente questo mezzo può essere utilizzato solamente se esiste un accordo in tutti gli aspetti. Grazie alla negoziazione assistita i due coniugi non dovranno prendere parte a nessuna udienza. Successivamente lo studio legale si occuperà di depositare gli accordi presso la Procura della Repubblica. Di solito viene concesso il nulla osta dopo alcuni giorni. Entro dieci giorni dalla sottoscrizione degli accordi, l’avvocato dovrà trasmettere la documentazione all’Ufficio di Stato Civile presso il comune in cui è stato celebrato il matrimonio.

Cosa avviene dopo la sottoscrizione?

Dopo la sottoscrizione entrambi i coniugi verranno chiamati a presenziare davanti ad un giudice per un tentativo di riconciliazione. Il giudice dovrà accertare che la comunione tra i due non potrà essere conservata e nemmeno ricostituita. Ma soprattutto che le condizioni decise dai coniugi non vadano contro gli interessi dei figli. Dopo aver effettuato queste verifiche il giudice pronuncerà il divorzio con sentenza. In caso contrario il tribunale si vedrà costretto ad emettere provvedimenti urgenti volti a favore dei figli e del coniuge debole con la nomina di un giudice istruttore.

Quali sono i presupposti per un divorzio consensuale?

Per ottenere un divorzio consensuale si deve avere almeno uno di questi presupposti: i coniugi devono essere legalmente separati da almeno 6 mesi che decorrono dal momento della negoziazione assistita oppure dalla prima udienza presidenziale di separazione. Un altro presupposto è il fatto che uno dei due coniugi sia stato condannato ad un reato pari ad ergastolo o comunque superiore ai 15 anni. Uno dei due coniugi è straniero e ha ottenuto lo scioglimento oppure l’annullamento del matrimonio all’estero. Si può divorziare in maniera consensuale anche nel caso in cui il matrimonio non sia stato consumato. L’ultimo presupposto potrebbe verificarsi nel caso in cui , tramite sentenza del Tribunale, sia stato riconosciuto ad uno dei due coniugi un sesso diverso da quello dell’atto di nascita.